Gruppo Podistico Atletico - Padova
Il blog del Gruppo Podistico Atletico - Padova.
mercoledì 17 giugno 2015
ALLA CONQUISTA DELL'ORTIGARA
Ancora BRAVI e di più!!!!
Ma quanti complimenti per soli 100 km del PASSATORE...
e noialtri che ghe nemo fati 17 di KM.. sotto il fuoco del barbaro nemico
austriaco, (colpiti da granate,granatine,bombe al Campari, cappucini de bojo,
brioches esplosive ...etc..etc) con pesantissimi zaini, magnando
biscotini GRISBY alla cioccolata, debitamente razionati dall'intrepida eroina,
capitano medico, GLORIA PESSA.
Mangiando razioni
K alla lepre e al ragù ma sopratutto sensa formajo ne pan,bevendo birra
de spina e graspette...tutto ciò per combattere il freddo, il vento e la
pioggia sferzante che ci colpiva il viso,le gambe e il corpo tutto,vestiti con
poveri stracci...chi della MIZUNO chi dell'ASICS ...E TUTTO QUESTO PER
CONQUISTARE" L 'ORTICAIA"!!!!!
Alla testa del manipolo...gli eroici: generale CARLO PASSADORE e
tenente colonnello (sufficentemente preciso!!) FRANCO PARPAIOLA.......Vi
sembra giusto.... NESSUN COMPLIMENTO?
Anche noi,con IMMENSO ORGOGLIO possiamo dire di aver
fatto i 17 km
del PASSADORE!!!!
scritto da Fabio Camporese
martedì 24 giugno 2014
21/06/2014 Solstizio d'Estate
Prima Edizione
Grazie
di cuore a tutti voi che avete partecipato alla nostra corsa Solstizio
d'Estate. Grazie per il vostro entusiasmo e per la vostra energia
positiva ! Noi ci siamo impegnati per cercare che tutto andasse per il
meglio ma voi ci avete di gran lunga ripagati con i vostri sorrisi e i
vostri complimenti.... Siete stati in tanti e tutti fantastici!
GRAZIE!!!!!
Anna
Clicca qui per vedere tutte le foto dell'evento tratte dal sito del Marciapadova
mercoledì 16 ottobre 2013
Tournèe dell'Atletico in quel di Munchen
Tournèe dell'Atletico in quel di Munchen
di Gloria Pessa
Brevemente ...
L`avventura teutonica è iniziata venerdì...con la nuova 500 di
Palada abbiamo affrontato il Brennero in una tormenta di neve. Il tempo
avverso è stato un'inezia a confronto del fatto che io e Giorgio
abbiamo dovuto cantare a squarciagola l'inno del Padova per tutto il viaggio ed
imparare a memoria la formazione della squadra!
La vigilia della marathon è stato il solito supplizio: riposo, pellegrinaggio all' Expo , discussioni sul vestiario e sugli integratori, carico serale di zuccheri...
La vigilia della marathon è stato il solito supplizio: riposo, pellegrinaggio all' Expo , discussioni sul vestiario e sugli integratori, carico serale di zuccheri...
..e qui la prima sorpresa: il «fortissimo» Cazzola propone tra lo
sgomento generale di tracannare un bel po' di birra. Io e Giorgio commossi lo
spalleggiamo senza un attimo di esitazione!!
Arriva domenica il giorno della Santa Maratona.
Cazzola beve un intruglio colorato, Palada prepara 2 bottigliette di misteriose polverine che mi costringe a consegnargli correndo per tutta Monaco sorvegliata dalla Polizei...
Emozionante il passaggio al 21°: Paolo si ferma a baciarmi perdendo alcuni secondi e guadagnando una fanfriend forever, Claudio sorridente incede come un gentleman inglese e poi Anna...una principessa...al 30° riusciamo a vedere anche Bece in gran forma. Di Cazzola neanche l'ombra...
Tutti sono stati ecceziunali VERAMENTE!!!
A dire il vero io e Claudio volevamo abbattere Cazzola e sotterrarlo nel garden dell'appartamento, visto il tempo con cui ha concluso la sua prima maratona: sono esempi da eliminare! Ma ci hanno disarmato la sua simpatia e i 14 litri di birra offerti da Paolo ( il BuonTempone ) riportato in albergo dal Bracco di Waimar inorridito dal puerile comportamento degli italici podisti e soprattutto del suo padrone..
Alla fine una menzione per i figli di una Santa Minore...Marta che siccome stava male ha concluso in un tempo assurdo la mezza ( rischiando la stessa fine di Cazzola), seguita da noi 3: Manu io e Giorgio...
Bellissima gara con finale emozionante allo Stadio Olimpico, straordinario il percorso...
Arriva domenica il giorno della Santa Maratona.
Cazzola beve un intruglio colorato, Palada prepara 2 bottigliette di misteriose polverine che mi costringe a consegnargli correndo per tutta Monaco sorvegliata dalla Polizei...
Emozionante il passaggio al 21°: Paolo si ferma a baciarmi perdendo alcuni secondi e guadagnando una fanfriend forever, Claudio sorridente incede come un gentleman inglese e poi Anna...una principessa...al 30° riusciamo a vedere anche Bece in gran forma. Di Cazzola neanche l'ombra...
Tutti sono stati ecceziunali VERAMENTE!!!
A dire il vero io e Claudio volevamo abbattere Cazzola e sotterrarlo nel garden dell'appartamento, visto il tempo con cui ha concluso la sua prima maratona: sono esempi da eliminare! Ma ci hanno disarmato la sua simpatia e i 14 litri di birra offerti da Paolo ( il BuonTempone ) riportato in albergo dal Bracco di Waimar inorridito dal puerile comportamento degli italici podisti e soprattutto del suo padrone..
Alla fine una menzione per i figli di una Santa Minore...Marta che siccome stava male ha concluso in un tempo assurdo la mezza ( rischiando la stessa fine di Cazzola), seguita da noi 3: Manu io e Giorgio...
Bellissima gara con finale emozionante allo Stadio Olimpico, straordinario il percorso...
.. e come per le altre tournée preziosa la compagnia di
persone con cui non si condivide solo la fatica e la registrazione dei
tempi...grazie a tutti!!!
PS: PIERO CI SEI MANCATO!
lunedì 15 aprile 2013
TCE 2013
TCE 2013 By Sandra...
Ciao a tutti,
è con grandissimo
orgoglio che posso dire di aver chiuso oggi la mia prima TCE 21 km.
Non è stata una
mia idea iscrivermi (veramente non pensavo di farcela), ma devo ringraziare
Fabio C. che mi ha convinta e accompagnata in questa avventura, anche se
non sapevo bene a cosa sarei andata incontro. Adesso lo so!!!!
La immensa fatica
e le continue salite hanno però reso merito ai panorami spettacolari del Pirio,
del Sasso, del Monte della Madonna e del Monte Grande fino a quasi
all'Osservatorio.
Avrei mollato più
di qualche volta, ma portando il nome "Atletico" sulla maglia, non
potevo deludere i miei colleghi professionisti che abitualmente collezionano
risultati importanti!!
Per cui ho
stretto o denti e ho tenuto duro.
Abbiamo percorso
in salita letti di torrenti e sceso gli stessi attaccati alle corde, dove
colori e profumi (costicine e braciole qualche volta) ci hanno regalato
emozioni che solo correndo e camminando si possono provare.
Anche la
temperatura ci è stata favorevole, per cui oggi GIORNATONA!!!
Ringrazio anche
Gloria e Guido, che fino al 7mo km, primo colle e prima salita, mi hanno dato
un bel ritmo.
Stasera alla cena
ci si vede anche per sapere i risultati degli altri nostri super
"runners maratoneti" Fede e Andrea.
Un abbraccio a
tutti e a più tardi.
Sandra
LAVATRAIL 2013
LAVATRAIL 2013
Un ottimo giorno per andare..”A caccia..Del Mio Cervo”
La mia passione per la corsa in Natura mi ha avvicinato ad Atleti e Professionisti che mi hanno portato a conoscere l'evoluzione dell'animale bipede chiamato Uomo.
Noi siamo Primati Bipedi Predatori Carnivori, che hanno sviluppato nella corsa il loro sistema di predazione. Sfianchiamo la preda facendola correre.
Ed è così che io vedo la mia corsa, la mia caccia alle Emozioni.
Ore 2.30. Appena appoggio i piedi il cervello subito si attiva, controllo i materiali, per l’ennesima volta.
L’emozione aumenta..sempre più!
Alle 3.45 sono sull’autobus che ci porta alla partenza, si scherza con i compagni di caccia, Ale, Federico ed Adriano, condividendo le emozioni per abbassare il livello della tensione.Tutti sappiamo che sarà una giornata impegnativa, dura..avventurosa.
Ognuno di Noi è lì per vivere la sua migliore giornata di caccia.
Alle 5 puntuali partiamo, è buio... le tracce poche e poco visibili. Le lampade servono come l’aria che respiriamo, senza saremmo persi e perderemmo le tracce. La bestia è intelligente, cerca di confonderle, tra i rovi rinsecchiti e spinosi, dal vento e dal sole che sempre sono presenti.
Subito ci si inerpica per le pendici dei Vulcani Maguez, El Gallo,Penas del Chache. Le pendenze sono impegnative e perdo Ale già dai primi chilometri, è una Gazzella.
Io approfitto delle discese per isolarmi e concentrarmi sulla caccia, ascoltando i miei sensi e le sensazioni che l’ambiente mi dà.
Con il buio mi distraggo poco e riesco a stare dietro alle poche tracce. L’alba però mi mostra un paesaggio che mi fa perdere l’orientamento. La bellezza che mi si presenta davanti agli occhi è incredibile, una bellezza cruda, selvaggia, calda. Mi accorgo però di non essere l’unico a subirne il fascino, altri cacciatori si sono persi come me!
Le ritroviamo e riprendiamo velocemente la via, giù per le pendici del vulcano...iniziamo ad intravvedere il mare....che immagine stupenda.
Il sole che spezza le nuvole e Vi si infrange!
Arrivo alla Playa de Famara, senza accorgermi che sono passate già piú di quattro ore.
Il mare è sferzato dal vento che è sempre presente fra i nostri passi, è un vento ristoratore ma che ti inaridisce la bocca. L'acqua e le arance, fonte essenziale per continuare, ti rinfrescano, dissetano e ti danno la spinta a far ripartire le gambe.
Attraverso un mare di Lava antica, dove l'uomo è riuscito a ricavare coltivazioni di viti, utilizzando sistemi ingegnosi per proteggerle dal vento....
Salgo al Sòo, al Mancha Blanca, al Caldera Gaida. Sono vulcani bassi, che si lasciano attaccare facilmente. La mia preda più volte tenta di approfittare del terreno sconnesso per far perdere le sue tracce, ma io sono sempre attento e concentrato. Gli tengo la corda corta, Lo Voglio raggiungere, catturare.
La determinazione è forte, sapevo che sarebbe stata una prova impegnativa, dura. Mi sono preparato. So di esserci.
Atalanya de Femes, sono trascorse dieci ore quando vi arrivo. Dal Gaida a qui sono passati 10km, sono sceso di 200mt e salito di 300, con pendenze del 30%. Ora le caviglie si fanno sentire, la stanchezza pure.
Ma Il mio Cervo si sta stancando, Più di me!
Esce fuori il sole, le nuvole si diradano. I colori mutano. La lava si scalda. Il vento secca ancora di più. La necessità di acqua aumenta.
Continuò con il mio passo.... Le pendenze aumentano, sento che mi sto avvicinando al momento della cattura. Vedo avvicinarsi il Pico de la Aceituna. Lo affronto. Subito dopo arrivo al cospetto del Hacha Grande.
Sono a 84 km....difronte ho un muro.
Fa caldo. Le gambe sono stanche. Mi posiziono con le mani dietro la schiena e vado....attacco.
Mentre arrivo in cima penso al divertimento della discesa. La sorpresa è che la discesa è più ripida della salita, divertimento poco, attenzione tanta.
Finita la discesa rimango in cresta, con il dubbio costante di aver perso le traccie. Il dubbio mi rimane fino al Morros Hacha Cicha dove le ritrovo. La tranquillità di esser ancora in caccia, mi permette di accorgermi che sono vicino al tramonto. I colori cambiano, volgono al rosso.
Mi sto avvicinando nuovamente alla costa, la spiaggia si avvicina.
Quando arrivo alla Playa de Papagayo, vengo distratto dalla bellezza della natura, dell'acqua che si infrange con forza sulla costa. Mi fermo a perdermi nei miei pensieri, ad ascoltare le emozioni, a scorgere il mutare dei colori, al veloce sopraggiungere del tramonto.
Vedo la mia preda!
Mi sveglio dal sogno e riprendo a correre....È vicina....Mi affretto a raggiungerla.
È stanca, lo sento. Anch'io, ma ne ho ancora.
Corro, corro. Mi preparo ad agguantarLo.
Eccolo!
Preso! Si ho preso il mio Cervo, la caccia è stata impegnativa, ma alla fine c'è l'ho fatta!!
È nelle Mie mani...lo accarezzo...gli permetto di riprendersi e....lo libero!!
Si! Corri via!
Corri più veloce che puoi!
Corri, mia Emozione, mia Gioia, mia Passione!
Alla prossima caccia!
DA
giovedì 27 dicembre 2012
CERTE NOTTI
CERTE NOTTI...
AUTORE: Claudio
Non ho sonno, e continua a frullarmi in testa " certe notti " di Ligabue, tra l'altro non tra i miei preferiti almeno musicalmente parlando, ma adesso in queste ore ne sto apprezzando ancor di più le doti come autore, e forse con quel titolo di canzone non potrebbe meglio definire questa di notte, trascorsa fra persone cariche di passione e un pizzico di follia buona, mix che di solito genera cose a volte geniali e sa trasmettere sensazioni uniche. È stato tutta e per tutti un emozione continua che ci ha accompagnato come la nebbia x gran parte della notte, un saliscendi continuo di parole, racconti rampe di fango, acqua, ghiaccio, fatica e la gioia continua di esserci! E già, forse è proprio tutta l'adrenalina che ancora scorre a non farmi addormentare e a spingermi ad immagazzinare velocemente questi pensieri come qualcosa di fresco da assaporare al più presto per non perdere parte della sua genuinità e bontà. Per "certe notti" peró ti senti anche in obbligo nel dover ringraziare tutti coloro i quali hanno reso possibile vivere e rendere così spettacolare una simile esperienza, consentendo di trattenere dentro di me molto di questa, e saranno attimi vissuti unici, o solo gesti semplici come sguardi sorridenti davvero, un amico che ti dice dai..! Il gusto di fare qualcosa che non hai mai fatto, le codine festose di due cagnolini contenti nell'incontrare amici in una notte così! Il sedersi davanti un cancello magnifico (villa Beatrice) pieni di freddo a mangiare uvetta e grissini! O il psicadelico effetto della nebbia da sopra il monte Grande simile ad una cascata dai toni azzurrognoli di zucchero a velo... Che meraviglia!! Poco forse per alcuni , ma molto per me, e a quanto pare anche per altri con mia gioia, molto perché ti nutrono nel tempo e spesso ti sono d'aiuto più avanti nel tempo, e meglio di un gel preso in extremis. Si, dico grazie, un grazie di cuore a tutti, anche a Ligabue e a quel titolo di canzone.
Ciao a tutti!!
E passatevi nel migliore dei modi queste feste!
Io ho già cominciato.
BUONE FESTE
(ndr)
giovedì 15 novembre 2012
SAHARA 100km no stop
Autore: Carlo
Eccomi
qua a raccontare la mia nuova avventura.
Prima di
iniziare il MIO racconto, desidero complimentarmi con tutti i podisti che hanno
preso parte alla maratona di Venezia: il termine eroi (usato dal gazzettino)
non è stato evidentemente scelto a caso, (specialmente per quanti erano alla
loro prima esperienza su questa distanza) perchè portarla a termine in quelle condizioni
climatiche, tra vento e pioggia e’ stata sicuramente una prova eroica. Bravi a tutti
e spero di incontrarvi al piu’ presto per sentire dalla vostra viva voce le
vostre impressioni e commenti sulla corsa.
Venendo
a me, per tutta l’estate il pensiero e’
stato rivolto a decidere in quale impresa cimentarmi in autunno. Ai continui
suggerimenti di Anna che cercava di convincermi ad iscrivermi alla 100km a
tappe in Kalahari, si contrapponevano le “tentazioni” dell’agenzia Zitoway (alias
Adriano Zito) che proponeva una 100km del Sahara no-stop. Entrambe le opzioni mi
“intrigavano” ma bisognava fare una scelta: di 100km a tappe ne avevo corse già
2, mentre una 100km non l’avevo mai corsa;
inoltre Adriano Zito sul sito diceva che questa sarebbe stata una
edizione UNICA ed IRRIPETIBILE in occasione dei 15 anni di vita della Zitoway.
E poi, diciamolo, la prospettiva di correre di notte nel deserto al chiaro di
luna sotto il cielo stellato ha fatto si che optassi per questa avventura che
vi sto per raccontare…
Partenza
Mercoledi’ 24 ottobre.
La
compagnia aerea Tunisair con viaggio
alquanto avventuroso ci ha portati da Venezia a Djerba, dove era prevista la
sosta di un giorno (giovedi) per attendere l’arrivo degli atleti provenienti da
Milano e Roma.
Il
venerdi mattina, dopo un viaggio di circa 3 ore in pulman, siamo arrivati verso
le 11 in localita’ Chenini, luogo in cui era fissata la partenza della gara per
le 16,30 locali.
Dopo
il controllo del “kit” che ogni concorrente deve portare con sè durante la gara
e la distribuzione dei pettorali ci
attende un pranzo con cibi adatti a fornire l’energia necessaria al podista che
si appresta a correre una 100km non stop.
Verso
le 14 iniziano i preparativi per la partenza, momento molto suggestivo in
manifestazioni di questo tipo in cui è possibile osservare con quanta cura gli
atleti si preparano: indossano l’abbigliamento adeguato, si spalmano creme, si ungono i piedi, si allacciano le scarpe,
riempiono le boracce camelback, controllano le cosiddette “bombe” (alias barrette
energetiche, gel, pastiglie ecc.), c’è poi chi fa gli allungamenti, chi lo stretching,
il tutto per ingannare l’attesa che precede l’inizio della gara.
Si
parte accompagnati dalla musica dei Queen “We Will Rock You”: la prima parte
del percorso prevede una salita di circa 6km che ci porta in quota (circa
580mt) sull’altipiano locale per poi proseguire su strade sterrate di continui
saliscendi. Il fondo è abbastanza duro e quindi si corre bene. Nel frattempo sopraggiunge
il buio e non siamo ancora arrivati al primo ristoro situato al 20mo km…
Apro
una parentesi per illustrarvi la “tattica” adottata:
Prima
di partire, insieme a 2 “compagni” (Marco e Francesco) di Padova si mette a
punto la strategia di corsa: fissare come traguardi intermedi i 4 ristori, e
come tecnica di corsa, correre per 5km ad un passo di circa 6km al minuto, per
poi camminare veloce per 1km; ma come succede spesso…. al pronti via si parte a
tutto gas, e così infatti hanno fatto i 2 amici, i quali in cima alla salita erano
scomparsi dal mio orizzonte….
Tuttavia,
decido di non cambiare strategia e continuo con il mio passo e dopo 2ore e 20 sono
al primo ristoro, dove riempio il camelback e riparto.
Con il
buio mi accorgo che le nuvole non permettono alla luna di illuminare la strada
resa ostica oltre che dai continui saliscendi, anche dalla presenza di sabbia e
ciottoli che rendono difficoltoso ogni passo.
Sempre
seguendo la mia strategia di corsa giungo al 40mo km in 4ore e 50minuti, dopo
aver recuperato e superato i due amici lungo il tragitto. Faccio la sosta per il
pieno al camelback e alla borraccia, e nel frattempo i 2 raggiungono il
ristoro, li attendo e partiamo insieme con l’obiettivo di rimanere insieme per
evitare la solitudine, fattore molto temuto, che di notte nei momenti di
stanchezza (che sappiamo arriveranno di sicuro) puo’ far scendere l’adrenalina e
compromettere il termine di gare così impegnative.
Rimaniamo
insieme solo per qualche km in realtà, finchè Marco, assistito da Francesco, accusa
un dolore al ginocchio che lo obbliga a fermarsi per farsi massaggiare: a
questo punto continuo con il mio passo sul sentiero del terzo ristoro posto al
60mo km, dove l’organizzazione prevede pasto caldo e possibilita’ di cambiare gli
indumenti e indossare le ghette, in previsione degli ultimi 15km di sabbia
finissima. Arrivo al 3 ristoro in 7ore e 35minuti: mi cambio, mangio un po’ di
pastasciutta, un paio di fettine di roastbeef, un pezzo di grana, calzo le
ghette e riparto: prossima tappa ristoro nr. 4 km 80!!!
Dopo
60km, distanza mai corsa, faccio il primo check su me stesso: ascolto muscoli e
articolazioni delle gambe e mi accorgo che sto bene! le gambe rispondono e la
tecnica dei 5+1 funziona percio’ continuo. I km aumentano e nel frattempo perdo
la compagnia del mio Garmin che, come era prevedibile, mi abbandonerà prima
della fine; con questo ritmo raggiungo molti atleti che mi stavano davanti
perché partiti più forte ma che evidentemente iniziavano a pagare lo sforzo.
Una di loro, più degli altri mi ha colpito ed ho deciso di darle una mano:
Elisabetta, l’ho raggiunta al 74mo km che camminava e l’ho spronata a seguirmi fino
al ristoro; giunti al ristoro, lei si e’ fermata per riprendere fiato, mentre io,
fatto il pieno di acqua sono ripartito per il tratto piu’ impegnativo: il Rush
finale.
Le
gambe rispondevano bene al punto che gli ultimi 3 km prima delle dune sono
riuscito a farli di corsa, sapendo che i successivi km con dune le avrei
camminati.
Una
volta lasciato il terreno compatto mi sono ritrovato immerso nel buio senza
alcuna possibilità di individuare passaggi alternativi alle dune evitando così
di ritrovarmi con la sabbia fino al ginocchio o, peggio, con la faccia nella
sabbia. Come se non bastasse, la tempesta di sabbia aveva divelto alcuni
segnali luminosi indicanti il percorso con la conseguenza che alcuni atleti, me
compreso, sono usciti dal tracciato. Non vi nego che in quei momenti forte e’
stata la tentazione di sedermi su una duna e aspettare l’alba o attendere il
sopraggiungere di altri concorrenti per continuare fino al traguardo, ma
facendo leva sulle ultime energie rimastemi e con la determinazione di chi e’
arrivato fin lì e non vuol fermarsi, sono salito su una duna altissima e sono
riuscito a scorgere in lontananza un segnale che mi ha permesso di rientrare sul
percorso.
Con il
primo chiarore dell’alba, dopo 14ore
30minuti, finalmente ho raggiunto il traguardo posto nell’oasi di Ksar Ghilane,
dove, ad attendere tutti gli atleti c’era lo staff di Zitoway capitanato da
Adriano il quale tributava il giusto plauso con la consegna della medaglia
ricordo.
Di
maratone ne ho fatte piu’ di 50 (tra cui NY, Londra; Parigi, Vienna, Losanna, Chott,
Saharawi, ecc), ho corso 2 volte la 100km a tappe (Sahara, Senegal), ma l’emozione
(e relativo groppo in gola) che mi ha dato questa gara non so descriverla, bisogna
provare per credere.
Altro non ho da raccontare se non per darvi
appuntamento alla prossima avventura.
Saluti
Carlo
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